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Sport a Monterotondo

16 febbraio 2021
L'ASD Volley Team vince contro Viterbo
Secondo convincente successo tecnico-tattico dei sabini


ASD Volley Team Monterotondo – Volley Life Viterbo 3-1 (25-11, 25-13, 18-25, 25-14)


ASD Volley Team Monterotondo: 13 Santi Fabrizio, 1 Perez Roberto, 26 Martinoia Manuele (Cap), 3 Paolucci Edoardo, 14 Petri Alessandro, 10 Cornelio Luciano (Libero), 2 Balducci Davide (Libero), 4 Pietrangeli Andrea, 6 Tomei Giuseppe, 7 Ricci Fabrizio, 12 Bernabè Davide, 15 Hoxha Elvin. All. Savino Guglielmi

Volley Life Viterbo: De Carolis, Genna, Natali, Stella, Zingaro, Pieri, Panunzi, Dellepiaggi, Mancini, Caporossi, L. Ottaviani, Verducci, D. Ottaviani, Piscopo. All. Matteo Antonucci

Arbitri: Marco Rosignoli e Ilaria Mazzocchio


Nella quarta giornata del campionato di serie B l’ASD Volley Team Monterotondo ha giocato contro il Viterbo, giovanissima e talentuosa formazione della pallavolo laziale. L’allenatore Guglielmi sceglie il sestetto base di Monterotondo: l’esperto Pietrangeli in palleggio, Hoxha e capitan Martinoia sono i centrali guastatori in veloce, Ricci e Petri mulinellano il braccio da posto quattro, Perez è l’obice da opposto e Balducci registra la difesa giocando libero.

È il segno della continuità tecnica quello che il Volley Monterotondo vuole portare, sin dalle iniziali battute di gioco, sul parquet. La prima vittoria, conseguita una settimana fa contro la Roma 7 Volley, ha infuso mentalità vincente dando al contempo fiducia nella qualità della sua pallavolo alla squadra sabina. Del resto è sempre valida la massima storica dell’allenatore degli allenatori, Julio Velasco: la mentalità vincente si fa vincendo. L’assunto che sembra di una semplicità quasi superficiale nasconde invece un sofismo che è il sottile equilibrio che regge tutta l’architrave della pallavolo: per vincere e arrivare al successo bisogna vincere i propri limiti, migliorandosi sempre nei dettagli.

E in questo il Volley Team Monterotondo, esordiente nella categoria, ha fatto già molti passi in avanti rispetto alle prime partite. È cresciuto il gioco di squadra. È migliorato il muro punto e quello passivo delle toccate, mentre la fluidità della manovra scorre via sicura e decisa sin dalle prime battute. Già le prime battute del match ci portano dritti al primo set. Al pronti via si gioca al centro in uno scontro tra centrali che sembra un duello western, poi il servizio flottante del centrale viterbese Piscopo destabilizza la ricezione del Monterotondo che di conseguenza rende prevedibile la regia di Pietrangeli e imballa l’attacco. Quando la palla sulle mani del muro di Perez termina la sua traiettoria in zona cinque-sei fuori, c’è il primo break della partita: 4-9 per Viterbo.

Cinque punti sotto, ma Monterotondo c’è. La squadra comincia a ruminare gioco, ritrova un altro principio di Velasco e inizia a risolvere anche i palloni sporchi, non solo quelli giocabili al massimo. Un diagonale stretto sui quattro-cinque metri da zona due di Perez ed è 9-10. Il sorpasso è ancora un mano e fuori dell’opposto per l’11 a 10. Poi regna l’equilibrio: Pietrangeli serve Hoxha per una veloce extrarotata in zona cinque, Ricci colpisce, sempre in quella zona, dalla linea dei nove metri e Hoxha primeggia ancora con il primo tempo, così Monterotondo arriva prima a 15. Il Viterbo però è schierato bene e tiene con Genna che realizza il 15 a 14 e poi il 16 pari dopo il mano e fuori del granata Petri. Si gioca punto a punto. In questo momento delicato sale in cattedra il muro del Volley Monterotondo: muri di Ricci e Pietrangeli per i punti 18 e 19, quindi l’esperto palleggiatore cambia gioco e impiega la seconda linea per disorientare il muro di Piscopo. Da zona sei, in pipe, Petri piazza il ventesimo punto.

Il centrale di Viterbo sbuffa e non si arrende, così piazza un muro a opzione in marcatura forte sulla veloce di Hoxha, che accorcia le distanze sul 22-20. Ma Petri è fluido nel braccio e chiude il venticinquesimo punto per Monterotondo che conduce 1-0. Nel secondo set il ritmo e la manovra del Monterotondo si snodano su tutta la linea dei nove metri, il gioco è fluido e pieno di soluzioni offensive. Il libero Balducci dà anima alla difesa, il vero emblema di una squadra che vuole vincere, come direbbe Montali. La sequenza è grande: un punto di Perez e due veloci di Hoxha e Martinoia, Pietrangeli mura per il 7-3 e Hoxha vince il duello dei centrali con Piscopo per il 9-5. Il massimo vantaggio arriva con il trio Perez, Pietrangeli e Martinoia a muro: 12-5 e Viterbo all’angolo.

C’è ordine corale e qualità tecnica e tattica nel Monterotondo. La ricezione ingrana doppio più positivi aprendo il gioco al centro, lo schema difensivo 2-0-4 è reattivo e pronto in lettura sulle palle sporche e i pallonetti, Ricci copre gli attacchi lunghi in zona sei e Petri attacca variando i colpi. Viterbo gioca con l’orgoglio, ma non basta. Il Volley Team Monterotondo chiude 25-13 ed è ora sul 2-0, saldo al comando della partita. A questo punto, come molte volte accade nella pallavolo, chi è avanti pensa di poter controllare il ritmo dell’incontro senza spingere ancora sull’acceleratore. È lo stesso errore che commette Monterotondo. Il Viterbo si riorganizza e trova le battute di Piscopo, gli attacchi da posto quattro di Genna e quelli da posto due di Caporossi, oltre ai muri del reattivo giovane centrale Natali: in pochi scambi si va 2-10 per gli ospiti. Il ritmo del Monterotondo non c’è più. L’allenatore Savino Guglielmi cambia la regia: esce Pietrangeli per Paolucci. Si riporta il gioco al centro col capitano Martinoia che suona la carica, ma Genna dalla seconda linea e Piscopo in veloce avanti firmano i punti del 5 a 12 e del 6-13. Viterbo vira per prima alla boa del punto numero diciassette e poi a quella del venti. Ancora cambi nel Monterotondo nel tentativo di interrompere il ritmo viterbese e trovare nuove soluzioni in attacco e in ricezione. Dentro Tomei per Martinoia e Santi, che entra per registrare la ricezione come faceva la pulce dell’Etna Greco nella nazionale del ’78, ma non basta. Il palleggiatore Dellepiaggi mette a segno due punti diretti e mentre Monterotondo va a meno sette, Viterbo ha il set point. Santi mette a terra il pallone dell’orgoglio monterotondese, ma Natali chiude il punto numero venticinque: Viterbo accorcia 2-1. C’è ancora partita.

Nel quarto set coach Guglielmi ripropone dal primo minuto Pietrangeli, Ricci e Martinoia che hanno avuto il tempo di recuperare il ritmo gara e pensare a nuove soluzioni tecniche. La ricezione del Volley Team torna “doppio più” e si può tornare a giocare in veloce. Oltre all’attacco però cresce esponenzialmente il muro attivo, le mani escono meglio da rete e Viterbo con i suoi attaccanti non trova contromosse. Quattro muri punto con l’ultimo di Hoxha che porta i granata sul 9-6, la sfida tra centrali è ormai accesa mentre Balducci, il libero di Monterotondo, registra la difesa tornata pulita e tatticamente ordinata nel rispetto delle posizioni. Il massimo vantaggio arriva ancora dal muro, vero salto di qualità rispetto alle precedenti gare, dove prima arriva il +8 con Petri e poi il +9 con Martinoia. Viterbo non resiste all’urto e non passando in attacco perde forza nel resto dei fondamentali, il ritmo è in mano al Volley Team. Sul 23-13, Pietrangeli chiama Hoxha in veloce e il centrale trova il punto. Chiude la partita Perez con uno dei suoi classici colpi contro il muro avversario.

Il 3-1 del Volley Team Monterotondo è meritato. Ottima la qualità del gioco nei primi due set, dove si è vista una squadra tatticamente attenta nelle letture difensive e capace di manovrare azioni offensive per tutti i nove metri della rete. Il gioco di primo tempo e il muro migliorano partita dopo partita, costituendo due punti di forza per la squadra. Soprattutto il muro punto può essere nel prosieguo del torneo una delle grandi diversità tecniche che Monterotondo può mettere in campo rispetto agli avversari. Nel terzo set il gioco si è bloccato e calando il ritmo tutti i fondamentali hanno sofferto una forte discontinuità, ma la sensazione è che Monterotondo stia facendo tesoro di questi black-out per imparare a vincere anche con se stesso. Proprio come sosteneva il grande Julio Velasco.   


articolo inserito da: Matteo Quaglini
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