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Sport a Roma 01 settembre 2021 Serie A, sette sorelle. La Juve Viaggio nelle squadre a caccia dello Scudetto 2021-2022 Le macerie dopo la
tempesta. Quale? Quella scatenata in casa bianconera dall’addio di Cristiano
Ronaldo, direzione Manchester, sponda United, quella del cuore. Chiariamo: la cessione
del fuoriclasse portoghese ha fatto comodo sia al club, che ha risparmiato un
ingaggio enorme in un periodo di crisi economica mai vista in casa Agnelli (in
ambito calcistico s’intende), sia al calciatore, che ormai da tempo dava segni
d’insofferenza verso il calcio italiano e sognava di tornare a calcare i
palcoscenici più prestigiosi d’Europa, quelli della Premier. La tempesta interna
scatenata dall’addio di Ronaldo però, è stata inevitabile. Se n’è andato il
capocannoniere del passato campionato ed è stato rimpiazzato con un giovane
promettente come Kean. No, non può essere la stessa cosa. Il contraccolpo è
stato duro per il morale del gruppo e soprattutto nella tifoseria, che già non
ne può più di vedere l’Inter un gradino sopra. Le prime due giornate di
campionato hanno ufficializzato che quella partita peggio è proprio la Vecchia Signora, con appena un punto in
due partite. Nella gara d’esordio, a
Udine, contro i modesti padroni di casa di mister Gotti, Dybala e Cuadrado nei
primi undici minuti di gioco sembrano già aver chiuso la pratica sullo zero a
due. Niente di più sbagliato. Quella che entra in campo nel secondo tempo è una
Juve che sottovaluta completamente l’avversario e che, soprattutto, gioca senza
portiere. Cosa? Si, l’ottimo Szczesny ne combina un paio terribili. La prima,
non trattenendo un comodo tiro dal limite e stendendo l’attaccante friulano per
l’uno a due che riapre la gara. La seconda consegnando direttamente con i piedi
la palla agli avversari, subendo il definitivo pareggio: due a due. La seconda partita, dopo
l’annuncio dell’addio di Ronaldo, la Juve l’affronta malissimo. Perde in casa
zero a uno con il neopromosso Empoli. Peggio di così non poteva partire la
stagione della caccia all’Inter Campione. Urge rimonta. Ma su
questo, Allegri, non ha proprio bisogno di consigli.
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