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Sociale a Roma

04 marzo 2021
Guerra alla tecnologia
L’ unica grande battaglia da combattere

Abbattere tutto ciò che è tecnologico. Un atto di guerra? Sì. Distruggere tutto e farlo presto. Prima che la disintegrazione dell’essere umano in quanto tale venga completata definitivamente.

Soltanto dichiarando guerra alle nuove tecnologie transumane potremmo riappropriarci di noi stessi e dare un futuro vero e umano alle prossime generazioni, già condannate alla crocifissione sociale da quello che chiamano progresso.

Devastiamoli. In ogni loro forma. Come? Partendo dalla quotidianità tecnologica, da quello che oggi appare impossibile e inverosimile eliminare: gli smartphone.

Rinunciamoci subito. Perché, sacrificando questi per primi, abbatteremo le fondamenta sulle quali poggiano le nostre nuove vite, ormai da diversi anni. Una volta sradicate, non sentiremo più l’esigenza di “progredire” nel virtuale, nel digitale, nell’online che ci allontana continuamente l’uno dall’altro.

“Si stava meglio quando si stava peggio”. Neanche per sogno. Noi lo ribaltiamo: “si stava meglio quando si stava meglio”. Quando il mondo era più semplice e complicato. Sì, stavamo meglio, venite a dimostrarci il contrario.

Noi rigettiamo i nuovi e vecchi smartphone, i tablet, i pc ultramoderni imposti e accettati come indiscutibili compagni di vita. Riprendetevi le amicizie virtuali e il lavoro in pantofole da casa, comodi e isolati. Non avremo più la possibilità di avere notizie in tempo reale, di vedere un parente lontano in videochiamata, di pubblicare “post” e scarti di pensiero sui “social”? Meglio.

Noi, da oggi, ci riappropriamo delle nostre vite.

Spegneremo ogni computer, lo metteremo in uno scatolone in soffitta e lo lasceremo morire li, soffocato dalla polvere, per l’eternità. Già questo sarebbe un passo enorme per dichiarare guerra.

Vi serve una motivazione più forte? Eccola: si chiama GPT-3, algoritmo che scrive come un essere umano, ne parlano tutti i giornali. È l’ultimo passo di quella che chiamano “intelligenza artificiale”, ormai pubblicizzata dappertutto, se pensiamo che a questi convegni di scienza estrema partecipano anche politici italiani e rettori di prestigiose università. Spaccerete anche questa come progresso, come uscita dalle caverne o cazzate del genere, a cui ormai crede soltanto qualche ottuso e colluso.

Come sarà il futuro ce lo dicono chiaramente le società che hanno sviluppato questi mostri, in accordo con tutti i paesi più potenti del mondo: “in un futuro molto prossimo nascerà un micro-universo di tool, pronti ad affiancarsi agli umani. Ovviamente, con capacità mille volte superiori”. Questo lo dedichiamo a chi pensa sia solo fantascienza. E che, complici, saranno nostri nemici.

Un’altra dai: si chiama Deep Nostalgia. L’intelligenza artificiale riporta in vita i nostri cari.

Sì, non lasciano in pace neanche i morti e i ricordi più intimi. Prendono una foto del defunto e via: muove il viso, sorride, magari balla e canta. O altre oscenità del genere. Sta spopolando, complice un enorme giro d’affari tra fondi d’investimento, pari a quasi seicento milioni di dollari.

Ma nessuno muore se vive nel cuore di chi resta.

E questo, i mercanti dell’oscurità virtuale, non lo sanno.

Anche per questo vi dichiariamo guerra, colonne digitali di templi mai eretti.

Vi annienteremo con i giovani in testa, come un tempo, rinunciando a tutto quello che ci rende comoda la vita. La nostra scelta è il sacrificio reale, concreto, umano e sincero.

Perchè loro sono i giovani e voi il loro male oscuro, affarista e disumano.

Balleranno con voi sul precipizio. E li implorerete, terrorizzati dalla vita, di non lasciarvi cadere nell’oblìo.

Troppo tardi. Sparirete nel nulla.

Come questo sincero, utopistico e umano articolo online.

 


articolo inserito da: Raniero Mercuri
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