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Sport a Roma

22 febbraio 2021
Cortina 2021: un gigante d’argento
De Aliprandini, nel gigante maschile, ci regala un argento inaspettato

Un gigante da pazzi. Di gioia. La splendida medaglia d’argento nei mondiali di casa ce la regala un ragazzo di trentuno anni, a lungo talento inespresso, che decide che le due manches più belle, perfette, armoniose ed arrembanti della sua vita doveva metterle in scena nei mondiali italiani. Forse, chissà, il suo talento, dopo tanto girovagare senza vincere, doveva prima o poi venire fuori in tutta la sua meraviglia.

La medaglia del nostro De Aliprandini non è stata però l’unica grande sorpresa di questo gigante maschile. Ce ne sono state altre due: incredibili, impronosticabili: l’oro del francese Mathieu Faivre, autentica ruota di scorta del favoritissimo connazionale Alexis Pinturault e, appunto, l’errore madornale che ha messo quest’ultimo fuori gioco nella seconda manche, dopo appena una manciata di secondi dall’inizio della sua discesa. Che, per tutti, avrebbe rappresentato soltanto la conferma della splendida sessione mattutina.

Così non è stato. È finita tra le lacrime di gioia sia del nostro Luca d’argento sia dell’incredulo francese di “seconda mano”, che ha dimostrato al compagno di squadra più quotato che la fatica di resistere ed insistere nello sport come nella vita, alla fine il modo per ripagarti lo trova sempre.

I due poi, si sono abbracciati. Lì, all’arrivo. Ed è probabilmente la foto più bella che ci arriva da Cortina.

Il nostro uomo d’argento, ancora emozionato, ci ha raccontato la sua profonda gioia così, senza troppi giri di parole: «È un sogno. Il podio è sempre stato un tabù, ma questo secondo posto mi ripaga di tutto. Un argento mondiale a Cortina, incredibile; al traguardo non riuscivo nemmeno a stare in piedi, l’emozione mi ha travolto e credo si sia vista tutta. Questa medaglia è per tutta la squadra; per tanti anni ci siamo sentiti come il brutto anatroccolo, anche insultati e presi in giro. Ora si è visto a cosa è servito il lavoro che abbiamo fatto, tutti insieme, tecnici e atleti. Pinturault? È stato difficile anche per lui, perché rispetto alla mattina la pista non era assolutamente più liscia; io ho cercato di tenere le linee strette senza spingere troppo, lui forse ha azzardato troppo sul muro iniziale. Ho fatto meglio della mia fidanzata (la svizzera Gisin) per la prima volta, anche a lei dedico questa medaglia».

Parole sincere, oneste, di un ragazzo che non ha mai mollato nonostante le delusioni di questi anni. Consapevole del suo talento, è riuscito nella gara perfetta, scrivendo una splendida pagina dello sport italiano.

Insegnando a tutti, come fanno solo i veri sportivi, che il sacrificio alla fine paga, anche quando hai già trentuno anni e tutti ti dicono che per te è quasi finita. Dimenticando, però, che finita si dice alla fine.


articolo inserito da: Raniero Mercuri
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