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Sport a Roma

22 febbraio 2021
Claudio Martinelli: creare i migliori presupposti per ridare speranza ai ragazzi
Intervista al rieletto presidente del Comitato Territoriale Fipav Roma


Il presidente Claudio Martinelli, questa mattina, è stato rieletto alla guida del Comitato Territoriale Fipav Roma con il 94,55% dei voti nell’assemblea che si è tenuta all’Hotel Mercure Roma West di viale degli Eroi. Dal 2010 presidente, Martinelli ha dichiarato di essere molto emozionato e soddisfatto per la fiducia che le società pallavolistiche del territorio romano, laziale e sabino, hanno voluto accordagli. Eco della Sabina ha raggiunto telefonicamente il presidente Martinelli per parlare con lui di pallavolo, organizzazione, rilancio dell’attività sportiva e una analisi del territorio governato dalla sua consiliatura.

Presidente com’è nata la sua passione per la pallavolo?

Bella domanda! Io non provengo dalla pallavolo, sono un insegnante di educazione fisica. È attraverso la palestra dove insegnavo e i genitori dei ragazzi che ho conosciuto che mi sono avvicinato alla pallavolo ed è lì che è nata la passione. Una passione che è aumentata conoscendo e seguendo Simonetta Avalle, grande allenatrice a livello nazionale, e protagonista anche nella regione Lazio. Così mi sono avvicinato a questo mondo particolare fatto di grandi famiglie, di valori etici, di rispetto per l’avversario e i direttori di gara. Una serie di circostanze favorevoli mi hanno poi portato a collaborare, nel 1999, con Luciano Cecchi nell’ambito dei trofei della regione e da lì ho intrapreso l’attività dirigenziale.

 È stato un anno difficile per lo sport e per la pallavolo, per via della pandemia. Durante questo periodo quali azioni ha svolto il suo Comitato territoriale per salvaguardare la pallavolo?

Possiamo dire che non ci siamo mai fermati, naturalmente nel rispetto delle norme, abbiamo avviato corsi allenatori e un importante corso master di formazione per gli stessi coach. Abbiamo sviluppato una serie di atti per sensibilizzare le società e attraverso il mezzo comunicativo delle videoconferenze non abbiamo fatto sentire la mancanza agli atleti. Successivamente ci siamo dedicati a una serie di interventi in favore delle società per proteggerle da una possibile chiusura e avviarne la ripartenza. Siamo stati molto vicini a questi sodalizi dal punto di vista qualitativo, organizzando la possibilità di affiliazione e iscrizione gratuita ai campionati delle varie categorie e del settore giovanile.

 In questi quattro anni di presidenza quali sono stati i momenti e gli eventi che ricorda maggiormente?

Quattro anni sono lunghi, questo è il mio quarto mandato e i ricordi che ho sono tantissimi. Quello che più risalta alla luce è il sorriso dei ragazzi quando li vedo festeggiare ai Fori imperiali al Memorial Favretto. Una grande gioia che mi spinge ad andare avanti per fronteggiare le problematiche dell’impiantistica, delle palestre e delle scuole. Tra i ricordi non posso dimenticare lo spettacolo mondiale del 2018. E poi i ragazzi come Quagliozzi che hanno fatto tutta la trafila, dai centri di qualificazione fino alla medaglia d’oro di Bari agli europei di categoria. Ricordo ancora le finali nazionali under 16 a Rieti e il loro grande successo con i bambini a giocare in piazza.

 Presidente, qual è attualmente la situazione storico-organizzativa della pallavolo nel territorio laziale?

 Il Lazio ha da sempre un grande appeal a livello nazionale considerando anche le difficoltà della grande carenza d’impiantistica. Il territorio della regione presenta comunque squadre in A2 e A3 e grandi realtà storiche a Sabaudia, Latina e Tuscania. La nostra struttura è sempre propositiva e unita, che sono i due tratti che caratterizzano la nostra forza. Una forza di un movimento che non cerca alibi dipesi dall’impossibilità di avere delle volte spazi adeguati. Il territorio laziale è stato sempre protagonista di manifestazioni che non si potranno mai dimenticare, come i tre mondiali del 2010, 2014 e 2018 o le tappe del beach volley e le finali di Champions League pensando in particolare a quella giocatasi, nel 2017, al Palaeur tra Perugia e lo Zenit Kazan.

 Dopo questa sua rielezione quali saranno i progetti a cui lavorerà assieme al suo Consiglio, nei prossimi cinque anni?

 In questo periodo ho rinnovato metà del Consiglio, colgo l’occasione per ringraziare tutti i consiglieri che mi sono stati vicino, in particolare la vice presidente Paola Camiletti. Per ciò che attiene ai progetti, abbiamo l’idea di riqualificare il mondo dei dirigenti creando non una base di volontariato, ma organizzando un percorso che gli permetta di arrivare ad avere una qualifica professionale. Successivamente dobbiamo creare i migliori presupposti per ridare speranza ai ragazzi che hanno abbandonato l’attività pallavolistica, facendoli uscire dalla sindrome della capanna e ricreando un clima che gli permetta di ritornare in palestra. Come terzo punto occorre riqualificare anche gli allenatori e sviluppare un maggior contatto con le società sportive ricreando le fondamenta per tornare dal decentramento, fase nella quale le videoconferenze ci sono state comunque di grande aiuto, alla presenza fisica. Oltre a questi importanti aspetti realizzeremo un tavolo di concertazione con gli istituti scolastici e con il mondo della politica per affrontare in profondità i diversi problemi che ha ogni singola realtà, da Rieti ai Castelli romani fino al Litorale romano.

 Presidente, la redazione la ringrazia per la disponibilità. Concludiamo con un’ultima domanda: qui in Sabina, come sa, c’è una grande tradizione pallavolistica che alimenta anche la storia della pallavolo romana. Ci può dare una sua visione di questa realtà?

La Sabina che ha una sua storia pallavolistica deve riprendere un po' di entusiasmo. È questo un altro obiettivo da affrontare e da raggiungere, anche attraverso l’organizzazione di eventi e finali nazionali. Dobbiamo ridare vigore a una grande tradizione e uscire da questa situazione.


articolo inserito da: Matteo Quaglini
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