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Cultura a Roma 19 febbraio 2021 Moni Ovadia: La Cultura costa, ma l'ignoranza costa molto di più Intervista al maestro, su attualità e sapere A volte nella vita capita di fermarsi a riflettere, per cercare di capire un po’ meglio come funziona il nostro “oggi” e soprattutto come stiamo cambiando a causa della pandemia di Covid-19 che ormai da un lungo anno ha modificato la nostra socialità. Ecco allora che riuscire a scambiare delle idee con un uomo di cultura e di grande spessore morale come il maestro Moni Ovadia, finisce per essere uno di quei momenti che mettono la nostra vita in pausa per circa un’ora, dai quali esci rinfrancato e speranzoso che la cultura ci salverà dall’inaridimento e dall’abbrutimento che questi tempi convulsi ci offrono. Ringraziamo il maestro Moni Ovadia per la sua disponibilità e voglia di vivere e fare cultura, nelle prossime righe scoprirete che cosa ci ha voluto dire, rivolgendo anche un pensiero proprio al nostro giornale, a L’Eco della Sabina. Adesso prendetevi anche voi alcuni minuti e liberate la mente. Si parte.
Maestro buon pomeriggio, grazie e bentornato a Roma. Come ha trovato la città Eterna in questi giorni di permanenza, in un periodo segnato dall’assenza di turisti a causa della pandemia di Covid-19, che aria si respira per chi arriva da fuori e come lei ha una grande sensibilità?
“Secondo me la scelta di chiudere cinema e teatri, è stata una scelta sconsiderata... ovvero si è deciso di tagliare con l’accetta! Si potevano invece sfruttare spazi all’aperto, e rispettare regole di accesso e di sanificazione, con spettacoli più brevi, con pause più frequenti e con capienza ridotta, diciamo il 40%. Invece la politica nel momento più difficile per la comunità nazionale ha deciso di chiudere proprio la cultura, quella che permette alla gente di sentirsi parte di qualcosa… e la riprova sta nell’aver scelto la frase distanziamento sociale anziché distanziamento precauzionale, ovvero perché c’è un pericolo… ma non di carattere sociale”.
Un’osservazione sulla cultura, che ascoltai quando ricevetti il Premio “De Sica” per il teatro, della Presidenza della Repubblica, e c’era lì quel giorno anche Massimo Ranieri che citò Garcia Lorca: Vede Presidente la cultura costa, ma l’ignoranza costa molto di più. Secondo me questa frase dovremmo scolpirla nel nostro Parlamento e in tutti gli edifici pubblici… ovvero: La cultura costa, ma l’ignoranza costa molto di più”. Grazie al Maestro Moni Ovadia per averci permesso di mettere in pausa per alcuni minuti la frenesia e le preoccupazioni di questa nostra vita frenetica, sempre più legata al successo, all’apparire e all’ottenere tutto e subito piuttosto che ai valori più profondi “dell’essere”, che senz’altro ritroviamo nel immenso mondo della Cultura (con la C maiuscola).
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