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Sociale a Accumuli

17 gennaio 2021
Una voce da Accumoli. Per non dimenticare il terremoto del 2016
Intervista a Rita M. a più di quattro anni dal sisma del Centro Italia

Ricordo ancora quando, come inviato per una emittente radiofonica romana, mi ritrovai a raccontare dopo pochissimi giorni dal tragico evento, il terremoto del Centro Italia. Ricordo che mentre giravo (in collegamento diretto con i radioascoltatori) per la zona rossa di Amatrice (RI), il cuore mi balzava in gola e la voce a volte si rompeva per la commozione e per uno come me, che solitamente, riesce a trovare le parole in quel momento trovai grande difficoltà a far arrivare a chi a distanza di chilometri mi ascoltava e che aveva negli occhi le immagini che arrivavano non solo da Amatrice, ma anche da altre località del “cratere” del terremoto. Tra queste località anche Arquata del Tronto (AP) e Accumoli (RI), dove proprio in una delle volte successive, in inverno e con la neve, ho avuto modo di tornare sempre come inviato, e dove ho potuto incontrare la Sig.ra Rita M. (che molti conoscono come Trijjy Pan) che anima una vivissima pagina di Facebook chiamata “Accumoli Bene Comune… Due”, e che da ormai quattro anni non smette di dare voce alle persone e ai luoghi colpiti dal sisma del 2016. Proprio a lei abbiamo rivolto alcune domande per capire qual è la situazione ad oggi, in quei luoghi che rischiano di spopolarsi e di perdere la loro memoria.


Sig.ra Rita benvenuta. A distanza di più di quattro anni dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia, qual è la situazione?

A quattro anni dal terremoto la situazione è poco cambiata... anche se in questi ultimi tempi pare che il quarto commissario stia smuovendo le cose, piccoli passi che per noi sono passi grandi dopo questi anni fermi immobili aspettando gli eventi. Qualcosa si muove e spero che sia la parola d'ordine che dia inizio al nostro futuro.


Può fornirci un ricordo di quei drammatici giorni rimasto più di altri impresso nella sua mente?

Il ricordo vivo della terra che trema, della polvere che ti impedisce di respirare… e lo sguardo che si fermava sulle case che si accartocciavano e cadevano a terra sbriciolandosi.. ed ero impotente nel fermare quella furia… quel nemico invisibile come lo chiamo io... che non ti avverte, ma che ti prende alle spalle e colpisce senza pietà.… e preghi, ti rivolgi all'Altissimo, pur di poterlo fermare.


Stanno sparendo le tradizioni ed i rapporti sociali per via della combinazione terremoto - Covid 19? Come vi state organizzando?

Le nostre vite erano legate alla nostra terra ed alle nostre case... ogni sasso raccontava le sua storia la sua cultura e le sue tradizioni… oggi sono ricordi che tornano alla mente parlando del tempo che fu con gli anziani ma anche i giovani… poi non parliamo del momento che stiamo vivendo con questa pandemia che sta attanagliando il pianeta… la vita sociale già precaria ora è in via di estinzione e i più giovani comunicano con l'unica piazza disponibile che è il Web, ma le persone anziane hanno solo i ricordi che li accompagnano ogni giorno e gli danno la forza di sperare di poter rivedere la nostra terra come era un tempo.


Una speranza per il 2021?

Il futuro come lo vedo? Di solito sono sempre polemica… ma oggi voglio guardare avanti e sperare in un futuro migliore di questi quattro anni passati così.

Come ultima cosa… Tu mi hai conosciuto in una giornata fredda d'inverno… anche oggi qui c'è la neve ed è freddo, tra vari disagi che si vivono… spero solo che arrivi la primavera e qualcuno che oggi è seduto al caldo tra mille scartoffie e prende decisioni si ricordi di NOI… per vedere quell'esplosione di sole che può riscaldare i nostri cuori e le nostre anime che si chiama: ricostruzione! Grazie mille Jacopo per non far spegnere quella lucetta ancora accesa, mentre i riflettori si sono spenti da un pezzo.


articolo inserito da: Jacopo Nassi
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