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Spettacolo a Roma

14 ottobre 2020
Tornano le magiche note dell'orchestra Nova Amadeus
La chiesa San Paolo entro le mura teatro della grande musica

Nel suggestivo scenario della chiesa di San Paolo entro le mura, domenica 11 ottobre si è tenuto il concerto della Nova Amadeus dedicato alla figura del compositore Giovanni Battista Pergolesi. Un omaggio che la grande orchestra da camera ha voluto dedicare a un musicista storicamente multiforme nelle sue tante espressioni artistiche. Lo jesino Pergolesi, nato nel 1710, è stato compositore, organista e violinista italiano di opere dell’epoca barocca.

Nella chiesa che venne eretta a Roma nel 1880 in quella che oggi è via Nazionale, si è avuto un vero e proprio incontro simbiotico di epoche, stili storici e generi musicali. Una mescolanza artistica che ha unito la musica sacra del Pergolesi settecentesco con il raffinato talento della Nova Amadeus.

In un serale pomeriggio romano, per un’ora, il tempo si è fermato ricordando i vecchi principi sulla relatività di Albert Einstein e facendo confluire nella stessa dimensione musicale l’oggi, il Settecento, il Barocco, il Neoromanico, il Neogotico e il Neobizantino che caratterizzano le forme e le volte della chiesa episcopale d’America. Questo luogo carico di storia ha avuto così il grande carisma di ospitare l’altra simbiosi, quella di un concerto che ha raccontato, nota dopo nota, la musica sacra e l’anima artistica della Nova Amadeus. Un’anima improntata al suggestivo, al bello non burkiano, quindi non effimero, ma comunicativo ed espressivo.

È stato il grande ritorno dell’orchestra della presidentessa Teresa Loffredo e del direttore artistico Giusi Petti ai concerti in un luogo al chiuso. Un ritorno alla amata arte che dal 1992, anno della fondazione della Nova Amadeus, caratterizza il sentimento degli orchestrali e dei fondatori. Un ritorno reso possibile anche dalla proficua collaborazione dell’Associazione musicale con il Mibact, il ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, insieme al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, che prosegue dal 1993. Dopo il grande omaggio, all’aperto, un mese fa a Ennio Morricone nella splendida paesaggistica della Sabina romana a Palombara Sabina, la Nova Amadeus ha emozionato il buon pubblico presente con una interpretazione notevole caratterizzata da un grande trasporto emotivo degli interpreti. Diretti dal direttore Fabrizio Da Ros, tutti i componenti dell’orchestra hanno suonato in simbiosi mescolando i loro talenti.

L’ingresso degli orchestrali è stato accolto da un sentito applauso del pubblico, il primo accordo degli strumenti ha introdotto l’entrata in scena del direttore Da Ros, trevigiano e collaboratore della Nova Amadeus dal 2014, e dell’alto Chiara Guglielmi. Poi è stata musica di alta scuola. Disposti sotto il catino absidale raffigurante il Cristo in trono nella Gerusalemme celeste, i musicisti hanno dato il loro tocco di classe al Salve Regina, una delle quattro antifone mariane del tempo medievale, brano eseguito per alto, archi e basso continuo.

Si sono mescolati note, suoni, voci coristiche, per un’esibizione che ha trovato il silenzio ammirato e attento del pubblico disposto nel rispetto delle norme vigenti tra i banchi della chiesa episcopale. Nel silenzio delle grandi emozioni, l’orchestra Nova Amadeus ha poi suonato la Missa Romana in Fa maggiore, composizione di Giovanni Battista Pergolesi. Un brano per soli, doppio coro e doppia orchestra che ha visto esibirsi il soprano Sabrina Cortese, l’alto Chiara Guglielmi, il tenore Andrea Biscontin e il basso Massimo Di Stefano accompagnati da archi, oboi, corni e da Angela Naccari cembalo e basso continuo dell’orchestra, tra i componenti più centrali del complesso orchestrale.

La Nova Amadeus ha chiuso in un crescendo musicale di alta qualità, guidata con maestria dal direttore Fabrizio Da Ros in un connubio che ha portato alta scuola musicale come già avvenuto nei precedenti concerti dedicati alla Schola Romana, la Sinfonia n. 4 di Gustav Mahler e tra gli altri alla Settima di Ludwig van Beethoven. Un grande finale in una serata caratterizzata dalla nobile mescolanza di storia, arte e musica classica. Un concerto che fa anche da apripista per i successivi impegni organizzati dal direttore artistico Giusi Petti e dalla presidentessa Teresa Loffredo, che vedranno la Nova Amadeus suonare il prossimo 25 ottobre e l’8 novembre ancora nell’affascinante scenario della chiesa di San Paolo entro le mura.

La grande musica della Nova Amadeus, giunta alla sua ventottesima stagione concertistica, ha emozionato ancora una volta, come solo i grandi e i talentuosi sanno fare nella vita e nell’arte.



articolo inserito da: Matteo Quaglini
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