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Sociale a Palombara Sabina

24 giugno 2020
Giornata internazionale contro il consumo e il traffico di droga
La Rete Onlus Dianova si batte sui servizi per curare le dipendenze


Tra due giorni, il 26 giugno, sarà la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico di droga. Si tratta di una campagna sociale di forte sensibilizzazione su un tema profondo e delicato che è necessario sviluppare con grande attenzione all’interno del dibattito sociale. La campagna ha anche altri due obiettivi: ribadire l’importanza dei servizi per curare le dipendenze e farli riconoscere pari livello di quelli sanitari essenziali.

Il punto in questione è centrale perché, come indica con competenza l’associazione Dianova, tutti i disturbi correlati all’uso di sostanze sono tema di salute pubblica. In questi mesi di pandemia dovuta al Covid-19, ancor di più. Molte sono state, infatti, le difficoltà che la rete di servizi del settore e i suoi operatori hanno dovuto affrontare in questo periodo nel quale l’importantissimo contatto umano è venuto meno o è stato più difficoltoso.

La socialità è il tratto essenziale che la rete di Dianova vuole sviluppare con i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne che si ritrovano coinvolti in questo oscuro buco nero delle dipendenze. Questa filosofia dell’assistenza permette la nascita di rapporti umani improntati alla comprensione profonda e sensibile dei problemi, dei caratteri, dei sogni e delle paure, delle difficoltà relazionali, in modo tale che vengano assistiti, compresi nella loro profondità e aiutati. Da trent’anni, infatti, la rete Dianova opera in Italia con una precisa e nobile filosofia, quella di recuperare alla società e alle comunità di appartenenza i tanti ragazzi, le tante persone, che hanno a che fare con droghe e alcol. Attraverso la sua esperienza e l’accurato lavoro dei suoi operatori ha sviluppato, in questi anni di dura e meticolosa azione nel tessuto sociale, cinque comunità terapeutiche distribuite su tutto il territorio nazionale, in grado ciascuna di ospitare fino a 167 persone. C’è anche un capillare lavoro di studio della socialità, delle comunità e delle loro criticità, nell’ambito locale e sabino in particolare. È l’unione di mondi diversi e delle loro storie di vita – per dirla con Pasolini – che la onlus Dianova cerca quotidianamente di costruire nel rapporto tra operatori dei servizi di assistenza e le persone che chiedono il suo aiuto.

Un’opera meritoria questa e in grado di tenere conto di un principio fondamentale: la difesa delle sensibilità e del loro vissuto, che soprattutto in questi mesi di pandemia mondiale hanno sofferto numerose disfunzioni. La onlus si preoccupa della crescita del fenomeno della vulnerabilità delle persone dipendenti laddove appunto sia più difficile, vista la situazione generale, intervenire prontamente ed efficacemente. Per questo la campagna relativa alla Giornata internazionale, che ci sarà tra due giorni, sarà volta a dibattere della pericolosa relazione che intercorre tra il consumo di droghe e il fenomeno del Covid-19. Come segnalato da una relazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, le persone che consumano droghe sono maggiormente a rischio di infezione per Covid-19. Questo perché i fattori di rischio, rispetto alla popolazione generale, sono legati allo stile di vita e alle condizioni preesistenti di salute.

Quali sono questi fattori che attanagliano le persone che fanno uso di droghe, soprattutto in relazione alla loro maggiore esposizione al Covid-19? La onlus Dianova, riprendendo una dichiarazione del relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, racchiude questi fattori in criminalizzazione, stigma, discriminazione ed emarginazione a livello sociale. Oltre a questi già gravi aspetti, la paura della rete di servizi è quella di una impossibilità di accesso ai servizi di assistenza sanitaria adeguati.

La stessa Dianova spiega in un comunicato ufficiale le pericolose conseguenze che potrebbero determinarsi a seguito della relazione dipendenza-Covid-19 e analizza, contemporaneamente, il lavoro che è stato realizzato dai suoi operatori in questi difficili mesi pandemici: «I disturbi causati dall’uso di sostanze condizionano e minacciano fortemente lo sviluppo e la vita delle persone; la prevenzione della dipendenza, i servizi di trattamento, riduzione del danno e reinserimento oggi più che mai sono indispensabili. Purtroppo, in molti paesi, le istituzioni preposte non sono state in grado di fornire il supporto
richiesto a questi servizi e anche nei sistemi sanitari considerati sino ad oggi i più solidi non sono stati forniti agli operatori delle dipendenze né i dispositivi di protezione individuale né le risorse finanziarie per acquistarli. Malgrado tutto ciò, le comunità terapeutiche di Dianova hanno utilizzato tutte le precauzioni necessarie per tutelare i propri utenti e il proprio personale; per questo vogliamo evidenziare come le nostre équipes, insieme alla maggior parte degli operatori del settore, hanno portato avanti con diligenza, passione e integrità il proprio lavoro per fornire agli utenti tutto il supporto necessario, nonostante le circostanze difficili e spesso anche pericolose. In poche parole, hanno continuato a lavorare: “
Quando tutto si ferma, alcuni di noi devono continuare».

La Giornata internazionale del 26 giugno prossimo servirà a Dianova e alla sua rete tanto nazionale, quanto internazionale e locale a ribadire e dare risalto a tre fondamentali concetti della filosofia dell’assistenza alle persone dipendenti da droghe e alcol. Il primo è il ringraziamento al lavoro degli operatori dei servizi e alla loro grande capacità di adattarsi alla situazione contingente riuscendo a sviluppare un’opera di assistenza anche innovativa e dalla grande dedizione. Il secondo, combattere per raggiungere l’obiettivo di un riconoscimento di pari livello dei servizi per le dipendenze con i servizi sanitari essenziali, per ricevere, come dice Dianova: «la stessa assistenza e lo stesso supporto, in quanto i disturbi correlati all’uso di sostanze sono una questione di salute pubblica». Il terzo pilastro è affermare che l’abuso di sostanze e i disturbi ad esso correlati sono un problema di salute pubblica. E come i servizi per le dipendenze siano essenziali.





articolo inserito da: Matteo Quaglini
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