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Sociale a Roma 09 marzo 2020 Disabilità: La Regione sembra tornare sui propri passi ed annullare i tagli previsti La modifica del DPCM ha sollevato polemiche. C’è il caso raccontato dal padre di una 14enne Manuel è il
padre di una ragazzina di quattordici anni che avrebbe bisogno di un’assistenza
sanitaria continua, e questa proposta di legge, che la ridurrebbe notevolmente
metterebbe, la ragazza in primis, ma anche tutta la sua famiglia, in
difficoltà. Per questa
modifica c’è il caso sollevato da Manuel, per capire a fondo quali problemi
andrebbero ad affrontare migliaia di famiglie che si trovano nella sua stessa situazione. I problemi
per la ragazzina sono arrivati fin da subito, come ci racconta il papà: “Era una
bambina sana, un medico ha compiuto un errore e praticamente ha rischiato di
rimanere soffocata nella pancia della madre. Posso dire che è stato un errore
medico, perché è stato riconosciuto da una causa”. Con il
tempo, purtroppo, la situazione è peggiorata. “Soffre di
paresi spastica, viene monitorata costantemente dai macchinari e mangia
artificialmente. Si tratta di una situazione molto grave. Da poco è diventata
non vedente e ha altri problemi fisici, come ad esempio le scosse epilettiche
di cui spesso è vittima. Questi problemi derivano dal danno che le è stato
procurato: per via dell’asfissia, ha ingerito il meconio che le ha provocato un
attacco ischemico e da lì sono iniziati a comparire i danni che riporta tutt’oggi”. La storia
di sua figlia ha come denominatore comune, l’incompetenza e l’insensibilità: “Il medico
stava praticando un aborto clandestino, non si è presentato e due bambini ci
hanno rimesso. Anche il prete, quando lo abbiamo chiamato per impartirle l’estrema
unzione, ci ha risposto che stava mangiando. Ho dovuto chiamare un parroco che
conoscevo e mi ha consigliato di battezzarla. L’ho fatto io stesso, in sala di
rianimazione, con i medici lì a fianco che stavano piangendo. Bastava fare un
cesareo e mia figlia sarebbe stata bene, ma non è stato possibile perché non
c’era il primario, mi hanno detto che sono stato sfortunato perché era agosto…
e che ad agosto non lavorano?”. Oggi quel
dottore è primario… E oggi questa legge, che sarebbe dovuta entrare in vigore
il primo gennaio scorso, complicherebbe ancora di più il quadro della
situazione. “L’assessore
D’Amato e la giunta Zingaretti hanno proposto una modifica a un decreto-legge
del 2017. Sono stati proposti dei tagli riguardanti le disabilità gravi: sia
dal punto di vista del pagamento, che da quello dell’assistenza domiciliare.
Praticamente mia figlia, che avrebbe diritto a un’assistenza di 24 ore, sarebbe
assistita da personale infermieristico per 4 ore al giorno o al massimo 9. Il
resto del tempo verrebbe assistita dagli OSS (Operatori Socio Sanitari), ma
purtroppo non possono ricoprire le stesse mansioni degli infermieri”. Ad
esempio non possono somministrare medicinali? “Difatti,
gli OSS possono fare delle medicazioni di base e sono un supporto, molto
importante, per gli infermieri, ma non possono assolutamente prenderne il
posto”. Però, per
il momento, questa legge è rimasta in sospeso. “Si, abbiamo
fondato un’associazione con altre persone che vivono una situazione simile a
quella della mia famiglia e il 18 febbraio siamo andati in Regione per parlare
con queste persone. Ci hanno detto che si sono resi conto di aver fatto una
legge sbagliata e che sarebbero tornati sui loro passi, ma a oggi il decreto
non è stato ancora modificato. Sono stati tagliati fondi a 700 famiglie che
sembrerebbero esser stati girati a un’associazione femminista di quartiere. In
teoria vorrebbero sistemare i pazienti in qualche centro, ma se occupo un posto
in ospedale per circa tre mesi, in primis tolgo un posto a una persona malata e
poi costerebbe molto di più”. Senza
considerare che ci sarebbe anche l’aspetto psicologico: se una persona, specie
nel caso di una bambina, ha bisogno di cure continue vuol dire che a casa non
ci sarebbe mai e anche il tempo che passerebbe con la sua famiglia sarebbe
estremamente ridotto. “Esatto. Poi
un’infermiera ha sei pazienti, magari se la lascia sola per un momento,
potrebbe correre il rischio di soffocare. Ci hanno fatto una promessa e spero
che la mantengano, fondamentalmente sono fiducioso. A livello
politico c’è stato qualcuno che vi ha aiutato? “Si, Chiara
Colosimo di Fratelli d’Italia, ma anche la Lega e Forza Italia ci hanno aiutato
molto. Ad esempio, in caso di ricorso si sono già attivati per pagarci
l’avvocato e non è una cosa da poco”. In
conclusione, quali sarebbero i prossimi passi che avete in programma? “E’ come una partita a scacchi: una mossa la
fanno loro e una la facciamo noi, se le cose non cambiano abbiamo in programma
un ricorso al Consiglio di Stato”.
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