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Politica a Roma

29 novembre 2020
Carlo Cafarotti vuole rilanciare l’economia romana
Intervista all’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale

In esclusiva per i lettori de l’Eco della Sabina, abbiamo rivolto alcune domande all’assessore comunale Carlo Cafarotti, che da titolare dell’assessorato che si occupa di sviluppo economico e turismo nella nostra città sta affrontando e gestendo una difficilissima fase economica dovuta alla pandemia di Covid-19, che anche a Roma sta facendo sentire duramente le sue conseguenze economiche. Vediamo qual è la situazione attuale e soprattutto come il Comune sta pensando il rilancio delle attività commerciali, delle botteghe storiche e del turismo cittadino.

 

Buongiorno assessore, in questa fase di pandemia l’economia della nostra città è in sofferenza, soprattutto settori come commercio e turismo. Può farci una fotografia dell’attuale situazione?

 

Roma ha tutte le caratteristiche per riprendersi ma non nego la difficoltà del momento. In poco meno di un anno ci troviamo a fare i conti con una realtà profondamente mutata e i dati sono quelli fotografati dalle ultime indagini condotte dalle associazioni di categoria. Lo studio di Bankitalia e il sondaggio svolto da SWG per la Confederazione nazionale artigiani di Roma dipingono un quadro chiaro: i numeri non mentono e registrano un turismo in calo di oltre 80 punti percentuali, una forte contrazione dei consumi e molte imprese a rischio chiusura. Ad aprile avevamo previsto una perdita di valore aggiunto entro i 14 miliardi, ma purtroppo la seconda ondata ha peggiorato le ipotesi di allora. Le conseguenze che il virus Covid-19 sta avendo sul comparto artigianale, artistico e commerciale romano impongono agli amministratori locali un’attenzione maggiore nel ripensare strategie e azioni per il rilancio post pandemia. Prima di ogni cosa, bisogna abbandonare gli interessi di parte e fare squadra per ripartire e mettere in campo strategie condivise con tutti gli stakeholder di settore. Per quanto compete il mio assessorato, il lavoro di pianificazione che stiamo portando avanti nei settori agroalimentare, innovazione e turismo e il necessario riposizionamento, specie in quest'ultimo settore, va in questa direzione e devo dire che la collaborazione con tutti gli attori coinvolti nel corso di questi mesi si è rivelata molto costruttiva.

Cosi creiamo le basi per una ripartenza, fatta per tutelare la produzione e i posti di lavoro.

 

Quali iniziative state pensando per rilanciare l’economia cittadina?

 

Sono proprio le programmazioni strategiche il passo fondamentale, e i temi dell’innovazione tecnologica, dell'agroalimentare e del nuovo turismo i piani su cui si giocherà il futuro della nostra città. Con Agrifood, abbiamo messo a sistema il comparto e la tradizione enogastronomica romana: ci siamo confrontati con i professionisti del settore, associazioni di categoria, enti, università, per identificare le linee guida sulle quali indirizzare le politiche strategiche di Roma, secondo comune agricolo più grande d’Europa. Dai prodotti della terra fino al loro arrivo sulle tavole dei romani, passando per tutti i processi della filiera, la Capitale ha la possibilità di ricostruire una florida economia che deve consolidare il mercato locale ma anche puntare a quello internazionale, forte della sua vocazione agricola millenaria che tuttavia si apre allo sviluppo delle nuove tecnologie.

Sul fronte dell’innovazione, grazie a una convenzione con Rete ferroviaria italiana, abbiamo in uso gratuito trentennale un’area della stazione Tiburtina da destinare alla Casa delle Tecnologie emergenti. Roma Capitale ha partecipato come capofila a un bando del ministero dello Sviluppo economico per finanziare piani di sviluppo di realtà tecnologiche e innovative sul territorio. Aspettiamo a dicembre l’esito del bando per procedere con il progetto che vede il coinvolgimento di partner privati di primo livello.

 

Quali sono le azioni che l’assessorato vuole mettere in campo per rilanciare le botteghe storiche di Roma?

 

Con il “Distretto dell’artigianato artistico” di Tor di Nona, abbiamo avviato un piano di rilancio attraverso la tutela della professione artigiana cui saranno dedicati trenta immobili di proprietà comunale. L’area interessata, ricompresa fra via di Tor di Nona, via dei Coronari, via dell'Arco di Parma, via Lancellotti e via della Rondinella, sarà infatti consacrata all’artigianato artistico, inteso quale patrimonio immateriale culturale ed economico della città: i locali individuati ospiteranno attività formative e didattiche volte alla conservazione e trasmissione dei saperi tra maestri d’arte e allievi sul modello della “bottega scuola”. Un progetto che è insieme simbolico e produttivo, che si affianca al più ampio obiettivo di preservare la maestria degli antichi mestieri artistici rilanciando ogni singola bottega che resiste sul territorio e nel Centro storico da decine di anni, in una prospettiva di attrattività non solo commerciale, ma anche turistica e promozionale della città. Quando la pandemia sarà solo un triste ricordo e Roma tornerà a essere la destinazione privilegiata per italiani e stranieri, questi luoghi vivi e vitali, con le loro storie e le loro peculiarità, si confermeranno mete affascinanti tutte da scoprire.

 

Si avvicina il Natale che senz’altro quest’anno sarà molto diverso. Cosa si sente di dire ai nostri lettori e ai nostri cittadini romani?

 

Credo ci sia un desiderio collettivo di passare il Natale al sicuro dal virus. È difficile fare altri pensieri. Sarà il momento per riscoprire il calore della nostra città, degli artigiani e dei piccoli esercenti e di credere nella capacità di riprendersi che ci portiamo dietro come bagaglio da millenni. Un suggerimento mi sento di darlo ai cittadini: quest’anno facciamo girare l’economia locale. Compriamo romano, frequentiamo i negozi di vicinato o del Centro più colpiti dalla crisi. Facciamo vedere che, nonostante tutte le difficoltà, noi romani siamo pronti a restituire alla città tutto il nostro amore. Anche con un semplice acquisto dimostriamo di essere una grande comunità, unita e solidale.

 


articolo inserito da: Jacopo Nassi
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